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Lo Tune Duo

thespeechUna chitarra blues distorta che suona su un ritmo prorompente. La passione di Davide Lipari, chitarrista-cantante dei Lo-Tune, per la musica nera si mescola alla vena rock di Marcello Spagnolo, batterista del duo. I tantissimi live, le partecipazioni ai festival, l’esperienza negli USA di Davide, la passione per il jazz del batterista, nonchè i concerti del duo a Londra; portano i due ragazzi ad un livello professionale elevato e cosa più importante a composizioni originali che alimentano e continuano a dar vita al blues. La giovane band è nata nel 2006 in via dei panieri, a Trastevere, Roma, in 3metri per 4, dove il sole non scende mai e il fumo resta denso; da alcuni testi e riff portati in studio da Davide. In quell’anno i Lo-Tune partecipano alle selezioni di Ancona del Pistoia Blues 2006, al Bologna Music Festival, al Marte live e al Portacoma Rock festival. Nel 2007 registrano il loro primo mini-ep (3tracce) che verrà presentato con l’apertura del concerto di Bobby Dixon (figlio di Willie) al The Kind Of Blues Festival. A febbraio il duo va a Londra e partecipa a 2 open mic organizzati allo Spice of Life e al Blues Bar, dove ricevono molti consensi anche da un promoter che gli organizza alcune serate di lì a pochi mesi sempre a Londra, al 333mother bar, al the Constitution e anche al The DUBLIN CASTLE tramite la Bugbear Promotion. Dopo pochi mesi i Lo-Tune saranno di nuovo nel regno unito grazie alla Loop Promotion, per alcune date a Birmingham. Ad aprile 2008 registrano un nuovo ep (4tracce). Un mese dopo iniziano un tour in Italia con BOB LOG III, one man band di Tucson, Arizona, portando in giro il loro nuovo lavoro del 2008 in locali come il Clandestino di Faenza e l?Init di Roma, fino al Teatro Miela di Trieste, suonando canzoni come Paradox e New Orleans, dei veri inni al blues con sonorità estremamente rock. Continuando a scrivere musica lo stile si fa via via più caratteristico. Nel maggio 2008 è finalmente pronto il primo disco (8 tracce) intitolato “the Speech”. Il prodotto è molto vario, si sente la vena acida tipica del blues da cui è ispirato (T-Model Ford, Dock Boggs e del blues elettrico di Muddy Waters) in brani come You!! o il brano che da nome all’album, the Speech, ma anche rock’n’roll molto orecchiabili come la canzone Keep Off the Flower Beds e un brano mediterraneo con la chitarra classica, come Vanilla.